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Le emozioni nel rapporto Coach-Atleta


Patrick Mouratoglou
Le emozioni sono i peggiori consiglieri

"Tutti abbiamo delle emozioni e ne abbiamo ancora di più quando ci appassioniamo. Il problema delle emozioni è che sono i peggiori consiglieri".


Patrick Mouratoglou, uno dei coach più riconosciuti nei circuiti mondiali ATP e WTA di tennis si racconta nella recentissima docu-serie Netflix "Parola di allenatore". Tra i tanti spunti e aneddoti oggi il focus va sulle emozioni e sulla gestione di esse nello svolgere il ruolo di allenatore. Coach Mouratoglou sottolinea come esse facciano parte dello sport come della vita ma di come spesso esse siano cattive consiglieri suggerendo quindi di riconoscerle, gestirle e non farsi quindi trasportare troppo ma di mantenere fede ai propri princìpi, al proprio lavoro.

Il riferimento nello specifico va ad un episodio particolare della sua carriera in cui il rapporto umano e dunque le emozioni presero il sopravvento e sancì la rottura del rapporto professionale con Marcos Baghdatis, un ragazzo che il coach aveva iniziato ad allenare quando era un ragazzino di soli 13 anni con il quale Mouratoglou aveva un rapporto Padre-Figlio. Da numero 300 al mondo lo ha accompagnato fino alla vittoria di uno dei più prestigiosi titoli Grandi Slam: l'Australian Open entrando nella top ten del tennis mondiale.

La lezione che Mouratoglou ci lascia non è quella di non provare emozioni bensì di non lasciare che esse prendano il sopravvento ed abbiano un ruolo chiave nel prendere decisioni professionali.

"Provare emozioni va bene, lasciare che decidano al tuo posto, questo è sbagliato. Le emozioni vanno messe da parte e le decisioni non vanno prese sull'onda delle emozioni".


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